giovedì 24 gennaio 2013

Le mie immersioni nella grande barriera australiana

Sulla mappa del Queensland se osservate la disposizione della grande barriera corallina si nota che la forma  è una specie di onda che costeggia per un lungo tratto la costa nord-est aprendosi e distaccandosi mano a mano che si scende a sud. I primi reef si raggiungono dopo circa due ore di navigazione da Port Duglas come da Cairns, ma se il reef che si visita è disposto sulla parte piu` esterna della barriera le distanze da percorrere aumentano, in quanto si deve praticamente attraversare la fascia dei reef in percorsi prestabiliti. Ogni compagnia diving ha il proprio appalto sul proprio reef.

Nel mio caso il primo punto di immersione è il Agincourt Reef con la compagnia Silver Sonic, uno dei luoghi piu rinomati e sicuramente dove la formazione corallina è spettacolare, essendoci in questo punto una grossa parete  che delimita dal barriera dall’ oceano aperto.
Il Silver Sonic che avevo contattato al porto di Cairns nei giorni precedenti dava la possibilità a qualche istruttore di fare supporto come chiusura ai numerosi gruppi. La loro richiesta essendo italiano mi avrebbe avvicinato a un gruppo di lady divers: due flipippine, due ragazze francesi, due coppie di australiani e un ragazzo surfista, nessun subacqueo brevettato italiano a bordo, per il resto una marea di discovery (prima immersione) ma già la prova che mi avevano concesso era un buon traguardo, e da istruttore non potevo che essere fiero di partecipare in questo periodo di bassa stagione ad alcune operazioni sulla barriera.
Mirkao sullo sfondo il Silver Sonic 1500CV
Il supervisore dell’ equipaggio Paul mi avrebbe dato conferma in settimana per il mio compenso al supporto logistico. Il compito dell' operazione era dalla vestizione alla gestione delle duple del mio gruppo come da protocollo PADI.
Port Duglas è un piccolo centro turistico moderno in espansione grazie all’accesso sulla Grande Barriera. Ho visto di passaggio con il bus hotel di lusso e cura del verde come del resto a Cairns, poi tutti i dubbi sulla organizzazione al top me li ha tolti il porto. Una sorta di centro commerciale all’ingresso e all’uscita dalla zona della consegna dei Voucher.
Port Duglas
Registrazione Voucher e carte di imbarco

Percorrendo le passerelle del porto numerosi caffè e ristoranti di lusso e seduti gente che risiedono qui a Port Duglas che a primo sguardo capisci subito che hanno il portafoglio gonfio di dollari. Del resto questa non è solo tappa per l’imbarco ai reef delle compagnie ma anche soggiorno per facoltosi residenti con casa e barca di proprietà.

Il Silver Sonic parte puntuale verso le 8:30 alla volta della grande barriera e solca con passo spedito l’ oceano. Durante il tragitto mi illustrano la zona vestizione e mi assegnano al gruppo di Open Water che avrei dovuto fare da fanalino di coda.
Scia Silver Sonic
Mi accerto con la guida sulla eventuale presenza di correnti e mi assicura che nella prima immersione non ci sarebbero state. Ho illustrato i segnali alle ragazze filippine che mi sembravano un pò rintronate e  ho formato  le duple durante il mio briefing e mie direttive finali..
Briefing Discovery Scuba Diving
Il Divemaster guida mi informa in dettaglio sulla profondità, conformazione del reef e il compito di assicurarsi che nessuno del gruppo Open Water PADI scenda oltre 18 metri nel tratto della parete. Una operazione estremamente elementare almeno sulla carta.

Joeri il surfista
Guppo Open Water A
Gruppo Open Water B


Niente paura per  l’ istruttore Mirkao abituato alle operazioni brasiliane con barcaioli che andavano a cachaça e istruttori alla "ZIGI" che ti ripeteva prima della immersione sul relitto artemide “Vocè è o nao è meo BROUUU  essere qui su uno scoglio lambito da squali grigi era un giochetto.
Detto questo il mio  migliore amico di immersioni , l’ erogatore Scubapro MK17 era gia connesso alla 18lt e la lancetta del manometro era sui 220 Bar.
Ero pronto per il tuffo con tutta la combricola in uno dei posti più spettacolari del mondo: la grande barriera australiana.
 coda del gruppo - il video

La muta essenzialmente in lycra aveva la funzione più che altro per ripararsi da eventuali “jelly fish” l'acqua a 28° gradi non aveva bisogno di commenti, la visibilità di oltre 30 metri neppure.
Apertura dello sportello e pronti per il salto. Dopo il raggruppamento in superficie scendiamo su un fondale di 9 metri; tutti perfettamente assettati, a parte il surfista che annaspava come un forsennato,  e notando che respirava un pò affannosamente lo avvicino e lo tranquillizzo.

Joeri il Surfista - tipico scuba in affanno
La guida intanto indica la direzione verso la parte esterna del reef. Sotto i coralli la profondità arriva a 13 mt e poi si vede il grande salto nel blu, eravamo ai bordi dell' immensa parete.
Reef  border
La sorpassiamo e la percorriamo tenendoci sotto di qualche metro tra i 15mt e i 17mt , mi assicuro di mantenere una posizione adatta di chiusura leggermente piu bassa al gruppo per bloccare eventuali discese non autorizzate di qualche intrepido.  E il nostro grande momento tutto procede bene segnali OK aria OK tutti ancora sopra i 150 Bar a parte Joeri che per un assetto non ideale stava consumando molto.

Strumentazione
La parete improvvisamente viene interrotta da una pianoro di sabbia e li vedo i primi Reef Shark (squaletti di barriera) in lontananza adagiati sulla sabbia mi sgancio dalla mia dupla e ne fotografo uno da più vicino senza allontanarmi troppo dal gruppo per poi riprendere velocemente la mia posizione.

Reef Shark
Proseguiamo e dopo circa una decina di minuti giriamo attorno al reef  e imbattiamo in una sorta di corrente contraria, sulla pareti anemoni che trovavano la loro ideale collocazione in quel punto, pesci pagliaccio e poi vedo il segnale della guida “SHARK”, indico il punto nel blu ai ragazzi e in lontananza nel blu vediamo squali grigi forse 5 quelli piu vicini entrano in corrente nel punto della curva del reef e ci passano a una ventina di metri sulla nostra destra.

Grey Shark
Scivolavano via con eleganza assoluta, un brivido e bolle piu spesse escono dagli erogatori alcuni ragazzi di istinto si attaccano come per sorreggersi alla parete. Gli sguardi erano fissi ai pesci anche abbastanza grossi , sicuramente arrivavano ai due metri ci passano molto vicino i primi. Poi spariscono nel blu  e si dileguano come i nostri brividi.
La guida decide di risalire a profondita minore per godersi la barriera e nel tragitto spunta una razza dalla sabbia, riesco a catturare delle immagini video, osserviamo ancora bellissimi Clown fish  Cuttle fish e tante altre specie che potete vedere in specifico sul stito Underwaterfriends
Razza - il video

Clown fish
Cuttle fish

meglio di cosi non poteva andare. L’ ultimo saluto prima della risalita mentre eravamo alla tappa di sicurezza dei 5 metri ci viene da un Pesce napoleone che si fa accarezzare, bellissimo era come se volesse sfiorarci, mai visto roba simile. 
Napoleon fish
Parrot fish

Solo qui in questo mondo possono succedere certe cose,solo qui sotto ti escludi da spazio e tempo, Solo qui capisci come sempre cosa significa sentirsi veramente in un mondo libero.
Grande Barriera Australiana <immersione N.350 - Deep Time 0:48> CONGRATULATION !!!
Mirkao - Diving Instructor PADI 975896
Il giorno dopo e dopo 5 giorni all’ ostello NJOY un pò distante dalle vie principali del centro decido di cambiare locazione e mi sposto piu vicino la piazza della città, un incrocio di vie piu frequentate dai locali e  anche dai centri diving. Il secondo ostello The JACK forse un pò piu spartano vale 16 dollari al giorno e da qui che parto per le sucessive imprese scuba questa volta con il down under , una compagnia più rivolta allo snorkeling ma con una presenza di sub per la quale e richiesta una assistenza volontaria per il giorni 21-22 23. Nonostante le incalzanti pioggie le compagnie imbarcano molte persone e le immersioni anche con un cielo grigio al normon reef  sono state  molto belle prevalentemente nella parte interna della barriera. Semplicemente ho seguito i gruppi nelle immersioni dove con fondali piu bassi era molto semplice e rilassante soprattutto per la temperatura veramente calda dell’ acqua. Dopo le risalite mi pappavo sempre dei gran piatti di gamberi freschi del buffe... meglio di cosi !!
Peccato che il mio arrivo a Cairns sia stato un pò in ritardo, ed era comprensibile che la pioggia (monsoni) avrebbe portato a una fine della stagione, o meglio uno stop di due mesi per poi riprendere a Maggio e la richiesta di assistenza per le compagnie adesso era da considerarsi finita. Con anticipo decido di lasciare Cairns e spostarmi piu a sud a tappe in un lungo viaggio on the road che mi porterà verso Sydney.
Troverete i luoghi segnati sulla prossima  mappa della costa est, classico transito di tanti di migliaia di viaggiatori in Australia.
Il 25 Gennaio dopo 15 giorni, 15 immersioni, 15 dollari persi al casino` e 350 incassati Mirkao lascia a malincuore Cairns la barriera, gli amici del Jack e la pioggia continua degli ultimi tre giorni.
Compro un bus-pass a 290 dollari < compagnia premium > e mi sposto a tappe  verso sud sulla costa EST... prossime mete?....seguite "la strada" del Mirkao Social Club !!!

sabato 19 gennaio 2013

Cairns - Queensland - Australia


Tiger Airlines -  Melbourne - Cairns
La partenza per Cairns è decisa, il giorno 11 gennaio prendo un Volo della Tiger per il nord. Era arrivato il momento di andare nel Queensland dopo l’ esperienza di Merborne, un pò più allenato a questa Australia che in un certo modo dovevo ancora capirla. Gli amici Salvatore e Andrea sono stati di ottima compagnia e anche se il contesto della City era un pò noioso, nella loro esperienza piu lunga sul territorio bastavano quelle poche parole o una passeggiata insieme per sentirsi più a proprio agio ma il mio programma doveva proseguire, Melbourne non era decisamente il mio luogo ideale.
Il lavoro in cantiere erano sicuramente punti preziosi di esperienza e anche i dollari in tasca per ripartire per altro luogo una bella pacca sulla spalla.
Dopo avere comprato uno zaino tecnico pratico per gli spostamenti e riordinato un pò il materiale il volo è puntuale alle 7:45. Sono 4 ore per traversare l'Australia da Sud a Nord  e guardando sotto ti rendi conto della vastità di questo continente. Dalla terra al Pacifico lo sguardo era fisso, appiccicato all' oblo come la prima volta di tutto, il momento era unico.
volo Melbourne - Cairns
Nel tragitto ho conosciuto Dino un italo australiano, guarda caso di origini pugliesi, che mi ha parlato di sua nonna che viveva a Foggia (piccolo il mondo) viva alla venerabile età di 109 anni e mi ha illustrato un pò il posto dove sarei atterrato, dicendomi che c' erano isole occupate principalmente da aborigeni, e proprio su una di queste stava andando lui per amministrare un business locale che riguardava la gestione di alcuni ostelli. Appena sbarcati la differenza con il clima tropicale di Cairns si sente subito specialmente per il tasso di umidità.
Organizzazione perfetta nei trasporti e ricorderò le reti ai lati della strada a protezione degli alligatori caimani. Gia dalla strada che costeggiava l'area aeroportuale ho visto i primi cartelli di pericolo attaccati alle reti simili a questo anche se in alcuni punti non era nemmeno necessario nuotare per essere a rischio di probabili attacchi.
Cairns divieto di Balneazione
Pensare che Cairns sia una città dispersa nella giunga e del tutto sbagliato. Qui ho trovato un turismo di alto livello. Basta guardare come tutto sia sistemato, pulito e ordinato, dalle strade alla cura del verde e la quantità di servizi turistici lasciano disorientato anche il piu abile viaggiatore.
Il Njoy era sulla Sheridan Street la strada principale che attraversa la cittadina, e anche questo ripete un pò la differenza tra foto e realtà. Nonostante la piscinetta e il cortile esterno riano bellini. La pavimentazione piastrellata interna e l’odore di cloro che forse proveniva dalla centrale dalla piscina sembrava essere nella piscina comunale del vecchio palazzetto dell sport a Rimini.
Camerate disposte a parete ma belle fresche, fondamentale per questo clima infatti l’aria condizionata che almeno qui in Australia non è considerata un optional di lusso a pagamento o a consumo come in Thailandia (meno male). Per la compagnia e il casino in ogni caso non ci si poteva lamentare, ho trovato due ragazze brasiliane di Sao Paolo in vacanza e abbiamo parlato piacevolmente in portoghese.
Camerata Ostello Njoy
E il primo giro sulla passeggiata fronte mare (esplanada) mi ha lasciato un po’ dubbioso, forse per la bassa marea e la zona non balneabile, fino a quando ho visto le vie verso il porto da dove partono le grandi imbarcazioni per la Grande Barriera. Una catena di locali e shop , supermercati, belle strade  larghe e parallele fanno di Cairns una bella città tropicale. Ci si rende conto appena vedi la foresta tropicale e le piante enormi che ci sono. un posto che mi verrebbe da paragonarlo a Belem do Parà in Brasile, la porta dell’ Amazzonia, anche se molto piu efficiente e moderno, anzi a dire il vero un paragone che non potrebbe essere fatto in questo caso.
Cairn parco tropicale - Australia
Laguna Esplanada Cairns - Australia

I primi  giorni in cerca del diving ideale per raggiungere la Grande Barriera erano il mio chiodo fisso. Nel mio bagaglio l’ erogatore Mares Abiss  del resto era pronto e non aspettava altro ma anche un contatto per partire con un lavoro da istruttore in questo periodo era un altro mio desiderio. Le compagnie più importanti per il Diving in Cairns sono il PRO DIVE, il SiLVER SONIC, il PASSION  il DEEP DIVER e tante altre compagnie che fanno escursioni integrate da volo aereo sulla grande barriera per raggiungere la parte estrema a nord più velocemente da Cairns.

Compagnia Silver Sonic
Porto Cairns
Come se non potesse mancare anche l’ amico Antonello che era all’ ostello mi ha raccontato la sua esperienza a Sydney e abbiamo approfittato per una bella gita fuori porta su indicazione di una signora australiana per vedere di avvistare i famosi canguri che mancavano all’appello per noi. Bingo  !!! 
Poco distante dal centro intavvedo una distesa di terreno con sopra piccoli punti rossi. Erano loro. Facciamo cenno all’ autista di fermarsi e dall altra parte della strada c ‘ era un campo con centinaia di canguri rossi  che pascolavano e saltavano via appena ci si avvicinava. Foto e riprese hanno scaricato presto il mio cellulare e la Nikon dell’ amico Antonello.

Canguro rosso
Branco di canguri
I canguri qui in Australia sono presenti in numero impressionante, tanto che per alcuni agricoltori sono un danno ai raccolti. Una sorta di inquilino non gradito, ed è per questo che vengono uccisi per la pelliccia o la carne. Di certo non è un animale venerato come l' elefante in thailandia o la vacca in India, anzi la prassi per un australiano quando incontra un canguro sulla direzione della sua auto e di investirlo totalmente e mai schivarlo per non compromettere la sicurezza degli altri e la propria. Un concetto che per molti animalisti non troverebbe risconto, ma è bene capire come i ragionamenti sono diversi e forse a vole più logici in altre parti del pianeta.
Mi trasferisco di ostello al The Jack più vicino al centro e la prima avventura sulla Grande Barriera corallina decido di farla con il SILVER SONIC. Per assaggiare le operazioni diving era l’ unica strada e colgo la possibilità di un trattamento speciale da parte della compagnia: assistenza alievi e operazioni logistiche quali assistenza divers e assistenza vestizione. La meta era Aginreef Ribbon raggiungibile da Port Duglas la localita a 67 km piu a Nord di Cairns. Da li le operazioni di imbarco con il Silver Sonic > full day.
La mattina seguente il megabus della compagnia mi preleva dall' ostello e la spettacolare strada che costeggia la costa mi regala il panorama del Pacifico per quasi tutto il tragitto fino Port Duglas.

......a breve Speciale Grande Barriera Australiana !!!

mercoledì 9 gennaio 2013

Vivere e Lavorare in Australia

Le immagini che arrivano perlomeno in Italia sulla grande Australia sono come sempre distorte...canguri Mr Croccodile Dundee ecc. Qui da italiani alle prime armi ci si rende conto che la lingua e già una grande barriera. L' inglese non è lo stesso della Gran Bretagna, non si avvicina neppure, lo "slang" o pronuncia come volete chiamarlo è difficile da essere compreso anche da un madrelingua inglese.  Le nostre competenze scolastiche ci si rende conto che non possono farcela.
Mi sono chiesto più di una volta che cosa si impara di inglese nelle scuole italiane. Confermo che con gli attuali metodi si insegna a non imparare l' inglese. Quindi animo e coraggio procediamo con il trovare lavoro appena arrivati dall' emisfero opposto.
In Australia specialmente nell' ultimo decennio ci si rende conto che si sono sviluppate tutte le aree lavorative, dall' industria al turismo, dalla ristorazione al tecnico ecc. Il governo australiano ha messo in azione un sistema di ingressi controllati mediante Work in Holiday molto ben fatto per i cittadini under 30 dove possono essere impiegati in diverse attività in base alle capacità e richieste del mercato. Siti web di riferimento aiutano nel processo di inserire molte persone in settori lavorativi e gli aggiornamenti alle richieste di personale sono cose di minuti. Provare per rendersi conto a visitare il sito www.gumtree.com. Una volta sul posto qualsiasi persona in regola con permesso lavorativo puo' accedere alle varie aree e partire con la famosa settimana di prova. La mia esperienza personale però vuole parlare di fatti più legati al concreto e posso descriverle come una mia esperienza personale per questa prima fase di soggiorno in Australia.
I contatti che ho preso al balzo riguardavano una occupazione di cantiere ed essendo geometra ho pensato bene di approffittare dell' occasione e iniziare le giornate lavorative. Nel cantiere ho osservato ambienti non troppo amichevoli o se si può dire la mia esperienza è stata un poi distaccata lavorando a contatto con italiani che agivano molto spesso a discapito di altri per il semplice fatto di mantenrere legami più stabili con i datori di lavoro i classici "leccaculo da asporto". In ogni caso l' impegno nel cercare lavoro qui in Australia deve esserci e non sempre sebbene le richieste siano in continua evoluzione è facile avere una collocazione continuativa.
A discapito della regolarità la paga per una giornata lavorativa indipendentemente dal settore è molto valida. In cantiere la giornata lavorativa è in media per un semplice operaio di 170 dollari ma le possibilità di incrementare in base alle proprie competenze sono molto alte. D' altra parte in molte città australiane non avendo una specializzazione specifica e dovendosi appoggiare su lavori piu comuni, sentirsi chiedere il curriculum come lavapiatti o raccogliere banane in qualche "farm" è un po demoralizzante, in ogni caso anche qui la giornata si riassume in  circa 100 dollari.
Un consiglio che mi sento di dare a coloro che vogliano venire a lavorare in Australia è quindi capire bene il settore sul quale orientarsi, o perlomeno sul settore che ci si sente più motivati e preparati e iniziare una giusta semina per poi cogliere i risultati.
Ricapitolando dai vari siti come quello citato sopra si può avere un quadro specifico dei lavori più richiesti nel periodo interessato della vostra permanenza in territorio australiano. Riguardo le leggi che regolano la possibilità di trattenersi a lungo dopo il primo anno lavorativo non sarò in questo post a spiegarlo ma potete richeremi spiegazioni piu dettagliate scrivendomi a  mirkaosocialclub@gmail.com
A Melbourne per esempio  oltre a trovare un clima un po ballerino, troverete una metropoli che viaggia nel futuro, ma anche i prezzi non sono da sottovalutare. Basta entrare in un supermercato e capire che i generi alimentari sono abbastanza cari mentre oggetti possono avere tutti i prezzi dipendendo dalla tipologia e qualità della merce.
Cosa positiva che il prezzo della benzina si aggirava in questo mese a 129 centesimi al litro, per intenderci un pieno di un' auto media costa 40 dollari.
La settimana all' ostello Tramstop 14 in via Brumswich è stata abbastanza tranquilla anche se il tragitto fino al cantiere un pò lungo mi costringeva a mettere la sveglia con il buio.








il risultato finale si traduce in una buona bustarella recante il proprio nome ........